ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA

L’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia è nata alla fine della seconda guerra mondiale per volontà di chi l’aveva combattuta sia nei reparti del Corpo Italiano di Liberazione, sia nei reparti della Repubblica Sociale Italiana.
Poiché il trattato di pace della guerra perduta vietava all’Italia tra le altre cose, la ricostituzione di reparti paracadutisti, si pensò, allo scopo di continuare la tradizione del paracadutismo italiano, costituito fino a quel momento da lanci per scopi esclusivamente militari mentre il paracadutismo sportivo nascerà successivamente, di permettere ai cosiddetti “civili” di accedere a questa disciplina diffondendone in tal modo la pratica.
Per queste origini l’ANPd'I costituisce una Associazione d’Arma atipica in quanto consente a chi non ha svolto il servizio militare nelle aviotruppe di frequentare corsi di preparazione al lancio nelle singole sezioni, al termine dei quali l’allievo, superando un esame ed effettuando tre lanci con paracadute di tipo militare presso una Scuola ANPd'I, consegue l’abilitazione al lancio rilasciata dalla Scuola Militare di Paracadutismo (CAPAR) di Pisa.
La “guerra fredda” e l’entrata nella NATO consentirono all’Italia di poter ricostituire i reparti militari di paracadutisti, ma lo spirito originario dell’ANPd'I non è cambiato.